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Nikola Dudasova presentata al Taliercio

La nuova guardia dell'Umana Reyer femminile, Nikola Dudasova, è stata presentata ufficialmente alla stampa al Palasport Taliercio. Ecco le sue prime dichiarazioni in orogranata.
Le prime impressioni
«Sono molto contenta di essere qui, tutti mi hanno accolta a braccia aperta facendomi sentire subito a casa. È un grande club, con un’organizzazione davvero professionale: ci sono tante persone che lavorano per noi e, da giocatrice, lo apprezzo molto. Posso solo dire cose positive».
Punti di forza e stile di gioco
«Sono una giocatrice ambiziosa e competitiva: voglio vincere. Ho maturato esperienza in diversi Paesi e stili di gioco, quindi penso di poter aiutare la squadra in tanti modi, facendo ciò che verrà richiesto. In difesa posso marcare le avversarie più pericolose, mentre in attacco il mio punto di forza è sicuramente il tiro.
Mi piace la pallacanestro veloce, con alto ritmo e tanto contropiede. Essendo una giocatrice fisica, apprezzo anche un gioco intenso, fatto di contatti, ma sempre semplice ed efficace».
Il gruppo trovato a Venezia
«Ho trovato una squadra con giocatrici esperte e di qualità. Siamo ben coperte in ogni ruolo e questo ci permette di proporre quintetti diversi a seconda delle situazioni. Giochiamo una pallacanestro veloce, con molti tiri, e abbiamo grande forza anche nel post basso, con tante opzioni in uno contro uno spalle a canestro».
Il numero 77
«All’inizio della mia carriera indossavo il numero 7. Poi, quando era già occupato, ho scelto il 77. È anche il numero di Luka Dončić, un giocatore che mi piace molto: un motivo in più per portarlo».
Mercoledì l’Umana Reyer esordirà ufficialmente in stagione a Belgrado contro la Stella Rossa, nella gara di andata dei preliminari di Eurolega.
«Mi aspetto una partita dura e molto fisica. Le squadre allenate da Marina Maljkovic, che ho affrontato sia in club sia in Nazionale, giocano sempre con grande intensità e contatti. Noi però abbiamo l’esperienza e le giocatrici per affrontare al meglio questo tipo di sfida».