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Dolcerie Veneziane: le preferite di coach De Raffaele


Il primo fan di Dolcerie Veneziane è l'allenatore-capo della prima squadra maschile Walter De Raffaele, che, vista la sua lunga militanza nei ranghi tecnici orogranata, ben conosce i prodotti di uno dei partner dell'Umana Reyer realmente “storici”, visto che il rapporto di sponsorizzazione è arrivato addirittura al 13° anno.

«Se noi siamo tra gli sponsor che da più tempo hanno deciso di abbinare il proprio nome alla società orogranata - commenta l’amministratore delegato, Roberto Ceccon - De Raffaele è ormai da considerarsi uno dei nostri clienti davvero storici e più affezionati ed incontrarlo tra gli scaffali del nostro spaccio mentre curiosa tra le novità del momento è per noi sempre un piacere».

La qualità è il marchio di fabbrica di Dolcerie Veneziane. «La ditta - ricorda Ceccon - nasce nel 1986 dall'idea di sette tra i migliori pasticceri della provincia di Venezia di aprire un laboratorio di produzione unico per poi distribuire i prodotti nelle proprie pasticcerie. Dopo qualche anno, l'azienda è stata rilevata da noi, che già operavamo nel mondo dolciario con aziende leader nel settore, raggiungendo la dimensione attuale di quasi 200 dipendenti, con sedi in Italia e all’estero. Quello che non è cambiato è la cura nel selezionare gli ingredienti migliori e il fatto che la nostra produzione è rimasta, per nostra precisa scelta, rigorosamente artigianale».
Quanto al rapporto con l'Umana Reyer, Dolcerie Veneziane può a ragion veduta testimoniare di come si tratti di qualcosa di diverso da una semplice sponsorizzazione, allargandosi ad aspetti e prospettive ben più ampie. «Essere un partner dell'Umana Reyer - prosegue Roberto Ceccon - ci dà sicuramente la possibilità di far parte di un gruppo di persone che hanno una visione comune della società e del movimento sportivo in particolare. Al di là degli aspetti legati alla sponsorizzazione in senso stretto, la società è riuscita a creare un ambiente con valori importanti da portare avanti. Essere partner di Reyer ci ha inoltre permesso di conoscere altri imprenditori e spesso di creare sinergie che rafforzano le nostre realtà».
Ma non ci sono solo rapporti professionali e sportivi a legare l'Umana Reyer ai suoi sponsor. Gli aspetti sociali, infatti, sono in cima alla lista delle priorità. «Sicuramente siamo molto sensibile alle necessità del mondo dei ragazzi. Ritengo ad esempio che il Covid abbia reso lo sport sempre più fondamentale per combattere l’isolamento che un po’ tutti ci siamo visti costretti ad affrontare. Lo sport oltre ad essere essenziale per il bene fisico, è, secondo me, importantissimo per la formazione dei ragazzi che imparano a vincere, a perdere, a lottare e a far fatica per raggiungere un risultato, ma soprattutto a confrontarsi tra di loro, cosa fondamentale in un momento storico dove questo sembra sempre più difficile. A tutti i ragazzi che girano attorno al progetto Reyer viene dunque offerta questa opportunità e a Noi fa molto piacere contribuire nel farlo. Penso ad esempio alla School Cup, iniziativa bellissima che ho avuto occasione di seguire in occasione di una Final Four al Taliercio: mi sono letteralmente commosso a vedere tanti giovani in piedi a cantare insieme l'inno».

Soddisfazioni, per uno sponsor. Come quelle che, in tanti anni, Dolcerie Veneziane si è potuta togliere con l'Umana Reyer anche dal punto di vista più strettamente sportivo. «È logico - continua Roberto Ceccon - che le vittorie sul campo sono quelle che si ricordano di più. Personalmente sono molto legato allo scudetto vinto a Trento, trasferta dove ero presente assieme a mio figlio: un'emozione unica. È pensando a quei momenti che mi si stringe ancor di più il cuore a vedere un palazzetto mezzo vuoto, senza energia, come quello che ci ha lasciato la pandemia. Speriamo che, una volta finalmente chiusa la parentesi Covid, si possa rivedere veramente un Taliercio pieno e con la stessa energia del vecchio “covo dei Leoni” al quale ci eravamo abituati e tanto temuto dagli avversari. Sicuramente se quel clima manca a noi, immagino quanto possa mancare alla squadra che secondo me lo merita soprattutto nei momenti di difficoltà anche per tutte le soddisfazioni ed emozioni indimenticabili che è riuscita a regalarci negli anni».


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