Femminile

Beatrice Attura pronta alla seconda stagione con l’Umana Reyer


Come molte sue compagne dell’Umana Reyer convocate in Nazionale, anche Beatrice Attura ha avuto all’inizio ben poco tempo per dedicarsi ai festeggiamenti dello scudetto delle ragazze orogranata. Però, una volta archiviata, a fine giugno, la parentesi azzurra all’Europeo, le celebrazioni del tricolore hanno assunto un valore doppio, per la playmaker italo-americana. “Ho festeggiato soprattutto con la mia famiglia, che finalmente ho potuto riabbracciare per la prima volta dall’esplosione della pandemia. Anche se un po’ mi è dispiaciuto, per quest’anno ho rinunciato a vacanze vere e proprie, preferendo dedicare il periodo di riposo interamente al ritorno negli Stati Uniti dai miei genitori: erano due anni che non vedevo mia madre! Anche se fatta con un pizzico di ritardo, la festa per lo scudetto è stata così ancor più bella. E, in fondo, non aver potuto concentrarmi appieno sulla gioia per la vittoria fin da subito non ha tolto nulla a quella che è stata un’esperienza bellissima e indimenticabile”.

Attura, del resto, ha centrato l’obiettivo massimo già al primo anno dal suo arrivo all’Umana Reyer. “Sono onesta: quando ho firmato, l’estate scorsa, non mi aspettavo di vincere subito il campionato, ma un po’ lo speravo. Arrivavo in una squadra completamente nuova e sapevo che ci sarebbe stato molto da lavorare molto: evidentemente, lo abbiamo fatto nel migliore dei modi. E speriamo adesso di riuscire a ripeterci. Il punto di partenza per provarci ritengo che sia prima di tutto la società, davvero super sotto tutti i punti di vista. Me ne avevano parlato bene, ma in questo primo anno ho scoperto che va al di là di ogni possibile aspettativa. Ci fanno sentire veramente amati, per come trattano noi atleti, non facendoci mancare nulla. E poi abbiamo uno dei palazzetti che ritengo più belli d’Italia: speriamo adesso di vederlo riempito, visto che nell’ultima stagione non abbiamo avuto l’opportunità di giocare davanti a tutti i nostri tifosi. Se avremo le tribune piene, anche solo a metà, sicuramente farà la differenza”.

In una squadra che ha cambiato poco, e per metà per quanto riguarda le straniere, oltre al ruolo in campo Beatrice è intanto pronta a giocarne uno anche all’interno dello spogliatoio. “Avendo una doppia cultura e sentendomi al tempo stesso tanto italiana quanto americana, penso di poter fungere da “ponte”, soprattutto all’inizio, e dare una grossa mano, sia con la lingua che anche sotto tanti altri aspetti. È un ruolo che ho già avuto, anche in passato, e che mi piace. Devo dire che, delle nuove, conosco solo le italiane, Madera e Smorto, per averci giocato contro. E, delle straniere, anche se solo dalla televisione, conosco meglio Ndour, che è una grandissima giocatrice, non a caso Mvp dell’Europeo 2019. Ma non vedo l’ora di cominciare a giocare con giocatrici di altissimo livello come lei o Thornton”.

La playmaker nata a Roma e cresciuta negli USA è dunque già pronta alla doppia avventura in A1 e in Eurolega. “Guardando alle rivali in campionato, vedo che in molte si sono rinforzate e questo renderà ancor più complicato ripeterci. Ma sono queste le sfide che portano una giocatrice a tirare fuori il meglio di sé. Giocare con lo scudetto sulla maglia sarà un onore, una grande gioia, ma porterà al tempo stesso le avversarie ad affrontarci con le massime motivazioni per provare a batterci, un po’ come accadeva anche a noi fino allo scorso anno con Schio. Non vediamo comunque l’ora di giocare e il fatto che la squadra sia in gran parte confermata ci aiuterà. L’Eurolega, poi, è stato sempre un mio obiettivo e sarà un altro passo avanti, sia rispetto all’EuroCup che al campionato. Un’esperienza in cui avremo tutto da guadagnare, sia come squadra che a livello individuale. Un po’ com’è stata, anche per me, l’avventura con l’Italia all’Europeo: poteva andare meglio, non abbiamo fatto quello che volevamo, ma è stata comunque una bellissima esperienza. L’Italia si è presentata con una squadra giovane e con un allenatore nuovo, anche come sistema. Ci vorrà un po’ di tempo, per esprimerci al meglio, ma anche questo Europeo è una pagina che non cambierei per niente”.


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