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Spissu e Tessitori presentati al Taliercio


Nella tarda mattinata di oggi sono stati presentati al Taliercio i due nazionali azzurri, nuovi acquisti orogranata, Marco Spissu e Amedeo Tessitori. Ecco le loro prime dichiarazioni ufficiali.

Marco Spissu

Il primo impatto è super positivo: la società è di primissimo livello, dallo staff, ai compagni di squadra, a tutto l'ambiente. È una società che punta in alto, che punta a vincere: non ci possiamo nascondere dietro un dito. Siamo qui per questo, ci vogliamo provare. Sono arrivato praticamente da una settimana e le mie impressioni sono veramente ottime: c'è tutto quel che serve per far bene e quindi ringrazio la società per avermi dato questa possibilità.

Vogliamo veramente far bene, pensando anche ai tanti tifosi e in particolare quest'anno per il 150° anniversario della società. Ora abbiamo la strada aperta davanti a noi, dobbiamo lavorare tanto, ma ci sono davvero i buoni presupposti per far bene e sono quindi contento di essere qui.
Con la Reyer a finali scudetto siamo 1-1, visto che con le giovanili di Casalpusterlengo ho vinto io il tricolore ma poi la Reyer si è rifatta, battendo in finale la mia Sassari: speriamo di vincere il terzo insieme. Sicuramente la mia è stata una scelta dettata dalle ambizioni della società ed è ricaduta anche su De Raffaele, perché è un allenatore super preparato, che mi ha fatto una buonissima impressione giocandoci contro e a maggior ragione quando l'ho conosciuto al Taliercio dal vivo. Non ho comunque mai avuto dubbi sul fatto di venire alla Reyer. L'ambizione è alta, non ci nascondiamo, ma non mettiamoci più pressione di quella che c'è già. Dobbiamo lavorare serenamente: il roster c'è, il gruppo è ottimo, lo staff c'è, la società c'è: quindi spetta solo a noi dimostrare quanto valiamo sul campo.

Da Kazan mi sono portato dietro sicuramente tantissime esperienze, sia in campo che fuori. È stata veramente un'annata tosta, ma allo stesso tempo entusiasmante. Ho visto una cultura completamente diversa da quella che abbiamo qui anche se è chiaro che la pallacanestro è uguale: cambiano solo allenatori e metodo. E poi è chiaro che giocare l'Eurolega è un'esperienza veramente bella ed entusiasmante, perché ogni partita è una finale da giocare con il sangue agli occhi. Nel mio piccolo penso quindi di poter portare anche qui esperienza e entusiasmo: non vedo l'ora di poter dare questo contributo alla squadra. Per meritare l'Eurolega dobbiamo dimostrarlo prima di tutto sul campo, vincendo l'EuroCup, ma sarebbe fantastico: l'obiettivo è quello, anche se non sarà facile. Fare adesso paragoni con le mie squadre precedenti, dopo solo una settimana e due allenamenti, mi sembra un po' presto. Il roster è forte, i nomi sono veramente ottimi.
Credo che dobbiamo toglierci qualcosa di noi per metterlo a disposizione della squadra: questa è la chiave per vincere. Mi sembrano tutti dei bravissimi ragazzi, disponibili a farlo.

Ovviamente non ho ricordi positivi, della Reyer da avversario: aver perso una finale non è stato facile. Me ne hanno dette di tutti i colori, come è giusto che sia sportivamente parlando. Però quello che si vede da fuori è una società super, super organizzata, che vince, che parla da sè. Ma guardando avanti, non ci ho pensato due volte quando si è presentata l'occasione di venire a giocare qui. E proverò a ripetere ogni volta che scenderò in campo la grande prestazione di quest'estate in Nazionale contro la Serbia: una giornata che ricorderò per sempre, anche se adesso guardo avanti. E nel mio futuro c'è la Reyer.

Amedeo Tessitori

Sono molto contento ed entusiasta di far parte di questo gruppo di ragazzi, di cui conosco già alcuni come Spissu, Chillo o Moraschini, sperando di riuscire a dare il mio contributo alla squadra e alla società, mettendomi a disposizione. In questi giorni ho avuto modo di vedere come viene svolto il lavoro: penso che sia una società molto seria, molto ben organizzata, in cui posso sviluppare molto bene il mio lavoro e trovare continuità nella strada che sto portando avanti.

Sono venuto qui per vincere qualcosa e soprattutto penso che con l'aiuto di De Raffaele, la cui presenza è stata assolutamente uno dei motivi della mia scelta, posso migliorare e vincere altre cose. A spingermi a lasciare Bologna per venire qui è stato principalmente il percorso di crescita che sto affrontando. Parlando con il coach, mi ha fatto veramente un'ottima impressione e volevo dimostrare ancor di più le mie capacità di gioco. Mi sono quindi sfidato di nuovo, facendo una scelta di cuore.

Per vincere l'EuroCup ci vuole tanta fortuna, perché la formula non è delle più semplici. Ci vuole però anche tanto lavoro di squadra, sacrificio, sapere quello che dobbiamo fare.
Non parlerei di concorrenza, con Watt e Sima, quanto piuttosto di unione. Tutti e tre possiamo dare un grosso contributo alla squadra. E di sicuro in ogni partita ci sarà una scelta tecnica che sarà la migliore per contrastare i lunghi avversari.

Contro Watt ho giocato parecchie volte: è un giocatore incredibile e spero di imparare qualcosa anche da lui. Sima è un ragazzo molto giovane, con tanta voglia di fare. Quindi sono contento di essere in questo gruppo e sono convinto che se staremo tutti e tre insieme daremo parecchio filo da torcere a qualsiasi pacchetto lunghi di altre squadre.

La conferenza stampa integrale


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